Tutti al mare, ok, ma che sia con tutti i comfort per le persone disabili. La sedia JOB è obbligatoria sulle spiagge, in Puglia sin dal 2012
Dopo la chiusura forzata degli ultimi mesi gli italiani abbracciano, con le dovute cautele, la bella stagione:
voglia di sole, di monti, di laghi, di mare… Voglia di far spaziare i nostri occhi verso orizzonti che non siano le pareti di una casa, voglia di profumi della natura, voglia di ascoltare suoni di onde marine e i soffi del vento tra le foglie degli alberi. I pugliesi si preparano finalmente a godere dei circa 800 km di costa di cui la loro terra generosa gli fa dono, il loro amato mare li aspetta su spiagge e scogliere per una estate che mai come ora è stata attesa e desiderata.
I pugliesi TUTTI hanno questo sogno, ma proprio tutti, anche quelli che nella routine pre-coronavirus mettevano in secondo piano il mare, per varie motivazioni non solo di gusti personali ma anche logistici e sociali. Ora che questo virus ci ha resi tutti uguali dovremmo conservare nel bene questo senso di appartenenza e rispetto verso tutti, anche immaginando esigenze e desideri degli altri che prima, distratti, non consideravamo con la stessa sensibilità.
Per esempio i diversamente abili: abbiamo mai pensato quanta e quale voglia di andare al mare hanno, oggi più di prima, le persone che per farlo devono affrontare difficoltà per noi inimmaginabili? Giovani, adulti, anziani, uomini e donne che, pur dovendo seguire le nostre stesse regole di sicurezza, hanno altre difficoltà aggiuntive (fisiche ed organizzative) che li separerebbe dal tanto desiderato “tuffo al mare”.
Uso il condizionale perché con una comunità civile e benevola come quella pugliese i sogni di mare di questi nostri corregionali potrebbero diventare più semplici da realizzarsi.
Esistono ad esempio delle sedie prettamente studiate per loro che gli consentirebbero di entrare direttamente in acqua in tutto comfort e sicurezza: si chiamano sedie job, dove Job ho scoperto non significare “lavoro” in inglese ma bensì un napoletanissimo “Jamme O Bagne” (andiamo a tuffarci).
In napoletano perché napoletana è l’azienda che l’ha creata qualche anno fa, la Neatech, rispondendo alle difficoltà dei diversamente abili a bagnarsi in mare in autonomia.
Con le sue ordinanze balneari, quella del 21 maggio scorso per esempio, la Regione Puglia tutela questi nostri concittadini sulle spiagge rendendo obbligatorio agli stabilimenti balneari la presenza di sedie adatte al mare per le persone disabili. Si tratta di sedie a rotelle ideate appositamente per la spiaggia, dato che non affondano nella sabbia e permettono l’accesso in acqua in vero comfort per i clienti disabili degli stabilimenti, e la Puglia fu la prima regione in Italia ad adottare queste norme già dall’aprile 2012. Interessante il report di viaggio in Puglia su sedia a rotelle, di Mirko su disabili.com
Nel 2018 la stessa Regione Puglia acquistò e distribuì tra i comuni balneari 200 sedie job, che furono suddivise come da tabella ( tabella tratta da disabili.com ).
Noi speriamo questa estate di vederne tante sulle nostre spiagge, con su persone serene e sorridenti che, finalmente, dopo questa tragedia-virus e dimenticando per un attimo tutto il resto, possano tuffarsi insieme a noi in questo mare blu cristallino e ricaricarsi sotto il sole di Puglia.
Vogliamo tornare a sorridere certo, e più importante ancora, vogliamo vedere sorridere anche i diversamente abili e le persone che gli sono accanto nella vita.