Il famoso “primo approccio”, ed anche il “riapproccio” con chi già conosciamo ma non vediamo da un po’, passa oggi INESORABILMENTE online. Prima di incontrarci il 90% dei nostri interlocutori “per lavoro o meno” va a cercarci “su Google” e Social.
Sappiamo ormai tutti che le interazioni umane, e le nostre relazioni con fatti e persone, hanno subìto negli ultimi anni un totale cambiamento.
Il famoso “primo approccio”, ed anche il “riapproccio” con chi già conosciamo ma non vediamo da un po’, passa oggi INESORABILMENTE online. Prima di incontrarci il 90% dei nostri interlocutori, per lavoro o meno, va a cercarci “su Google” per vedere chi siamo, come siamo e dove siamo (sia in senso fisico che metaforico). Dico “inesorabilmente” perché Google, ormai algoritmicamente legato ai Social, mostra anche ciò che goliardicamente abbiamo pubblicato sulle nostre “pagine”, pensando di divertirci coi nostri amici e mostrando invece quella allegra sbronza anche ai nostri potenziali clienti o eventuali partner di affari che in quel momento ci hanno intercettato durante le loro ricerche.
Tutto è in balia degli algoritmi oggi, a meno che…
A meno che non poniamo alla base della nostra “futura” visibilità:
- Studio: cosa e come vogliamo rendere visibile di noi e del nostro mondo?
- Analisi: cosa, di ciò che abbiamo studiato al punto precedente, è utile agli altri vedere di noi e del nostro mondo e cosa invece è inutile o, peggio, autoreferenziale?
- Creazione: di un piano di visibilità con scelta di contenuti utili e interessanti per gli altri
- Produzione: di immagini e testi coerenti con il piano di visibilità creato
- Pubblicazione: su un sito che ci rappresenti per stile, con coerenza, facilità ed immediatezza di lettura
- Indicizzazione: affinchè ciò che siamo e che facciamo appaia più spesso possibile online durante le ricerche che le persone eseguono, ormai più volte al giorno.
Se ci pensiamo bene, la visibilità online non è tanto diversa da quella del “mondo fisico”: come ci vestiamo e come ci muoviamo nel mondo reale, di cosa parliamo e con che stile parliamo? Siamo coinvolgenti di persona? Noiosi? Interessanti o prolissi e fastidiosi?
Analizzarsi, con intelligente introspezione, è fondamentale prima di “digitalizzarsi”.
Una delle cose che amo del lavoro con il mio Team è che aiutiamo le aziende e le persone a cercare e trovare in sè stessi i dati “oggettivamente” degni di interesse.
Solo dopo diamo spazio alla creatività ed alle strategie più adatte affinchè “chi ha da dare” incontri “chi sta chiedendo”.